Gp3 Series Hungaroring Trident Racing
Vicky Piria Giovanni Venturini
La GP3 Series 2012 ha concluso la sesta prova stagionale lo scorso fine settimana sul circuito di Budapest. Quello dell’Hungaroring è stato un weekend molto intenso, dove le condizioni meteo sono state estremamente variabili creando non pochi problemi a team e piloti. Per Trident Racing il bilancio complessivo del weekend non è stato dei migliori, ma in questo caso la squadra ed i piloti non hanno nulla da rimproverarsi. In gara-2 Giovanni Venturini era in corsa per il successo, quando è stato fermato dalla rottura di un sensore che ha bloccato il motore. Un guasto banale, ma risultato determinante al fine di un brillante risultato finale. Vicky Piria ha iniziato il weekend in salita, non avendo potuto seguire il programmato lavoro di preparazione a causa dell’incidente avvenuto nella precedente prova di Hockenheim. I riscontri ottenuti sono stati però all’insegna di un costante miglioramento, e per Vicky la pista di Budapest dopo lo scorso weekend non sarà più tra i circuiti da dover conoscere. Per Trident Racing ed i suoi piloti arriva ora una lunga pausa estiva. La GP3 Series tonerà in pista sul circuito belga di Spa il primo fine settimana del mese di settembre. Giovanni Venturini “Il weekend di Budapest non è iniziato nel migliore dei modi. Nelle prove libere non siamo andati molto bene, e dopo la sessione abbiamo stravolto il set-up della monoposto cercando nuove soluzioni. In qualifica è subito andata meglio, ma il problema è stato il traffico. Nell’ultima curva prima del rettilineo dei box Buller mi ha palesemente ostacolato, facendo sfumare le mie chance di poter ottenere un buon tempo. Sono così partito quattordicesimo, ma il passo in gara-1 non era male. Il problema è che su una pista come Budapest, dove superare è praticamente impossibile, partire dalle retrovie compromette anche la corsa. La chance di cambiare il weekend è però arrivata poco prima del via di gara-2. Aveva appena smesso di piovere, ma nel giro di pre-griglia ho visto che sull’asfalto c’erano già delle zone asciutte. Non avendo nulla da perdere ho deciso di rischiare la scelta delle gomme slick. I primi giri sono stati molto difficili, ero in un gruppo di tre monoposto, tutti con gomme da asciutto, con davanti Brundle e dietro Niederhauser. Quando la pista ha iniziato ad asciugarsi ho passato Brundle, e sono partito alla caccia di Felix Da Costa quando un sensore della pompa della benzina si è rotto e il motore si è spento. Che dire? Il secondo posto era già in tasca, visto che la posizione finale l’ha poi conquistata Niederhauser, e potevo dire la mia per la vittoria. Peccato davvero, spero di avere più fortuna nelle prossime prove di Spa e Monza, due piste che conosco bene e sulle quali ho già vinto”. Vicky Piria “Nelle prove libere sono stata tra i primissimi ad entrare in pista, visto che per me era la prima volta che vedevo il tracciato di Budapest. La pista era molto sporca, ma nei primissimi giri ho ottenuto dei buoni tempi a due decimi dai primissimi. Poi alla frenata della chicane sono uscita di pista e sono finita all’inizio della parte della via di fuga dove c’era la ghiaia. Purtroppo i commissari non mi hanno fatto ripartire, quindi la mia sessione è terminata così, dopo sei giri. Sono arrivata i qualifica con pochi riferimenti, e alla curva ‘4’ ho commesso qualche errore con il primo set di gomme forzando oltre il necessario. Con il secondo treno di pneumatici nuovi in pista c’era un traffico incredibile, e mi sono così ritrovata venticinquesima. In gara-1 ho puntato a fare una corsa regolare, e ho recuperato cinque posizioni arrivando ventesima sotto la bandiera a scacchi. Ma sono i tempi sul giro ad avermi gratificato di più, perché abbiamo dimostrato che senza episodi sfortunati il nostro posto era a ridosso della top-ten. In gara-2 abbiamo azzardato la scelta delle gomme slick. I primi giri sono stati faticosi, perché la pista era ancora molto bagnata, e quando il sole ha iniziato ad asciugare l’asfalto sono risalita fino al diciannovesimo posto. Non avevo mai guidato in queste condizioni, ed è stata una nuova e preziosa esperienza. L’unico rammarico è che questa pista alla fine si è ben sposata con il mio tipo di guida, e se avessi avuto il tempo per preparare meglio il weekend i risultati sarebbero stati differenti. Purtroppo dopo l’incidente di Hockenheim sono rimasta a riposo, arrivando direttamente a Budapest, senza poter utilizzare il simulatore come ho sempre fatto prima delle altre gare”.
2014-09-08
2014-09-08