Campedelli-Fava su Skoda Fabia Super 2000 vincono il Driver Rally Show
Dopo una serie di colpi di scena e di battaglie sul filo dei secondi la sesta edizione del Driver Rally Show e la settima della Coppa Arena Historic vedono il successo degli equipaggi di casa. Il Driver Rally Show regala la prima vittoria in carriera a Renato Campedelli con alle note Enrico Fava su Skoda Fabia Super 2000, la Coppa Arena Historic vede salire sul gradino più alto del podio Vittorio Policante navigato da Matteo Valdegamberi su Opel Ascona.
Il Driver Rally Show e la Coppa Arena Historic mantengono fede alla fama di competizioni dure e spettacolari, regalando una domenica all’insegna dello show e delle sorprese fino all’ultimo metro di gara.
Come da tradizione in questi due rally organizzati dalla Scuderia Car Racing in collaborazione con la Valpolicella Motorsport ad aprire le danze sono stati i protagonisti della Coppa Arena Historic – 24 gli equipaggi presenti - che in mattinata nella nuova ed accogliente cornice di Monteforte d’Alpone alle 8.01 hanno acceso i loro motori pronti a regalare spettacolo ed emozioni sulle nove prove speciali in programma.
L’avvio di gara vedeva subito un tentativo di fuga da parte di Andreis e la sua Porsche 911 Carrera RS, che si lasciava alle spalle il rivale di sempre della Coppa Arena Giorgio Costenaro con la Lancia Stratos, seguiti da Sanna e Giacomo Costenaro.
Sul secondo tratto cronometrato Sanna replicava al compagno di marca Andreis, si aggiudicava la prova lasciandosi alle spalle anche la famiglia Costenaro con Giacomo all’esordio in un rally con una Lancia 037 che chiudeva davanti al padre Giorgio.
Sul terzo tratto cronometrato arrivava la pronta risposta della famiglia Costenaro, con Giorgio che risolveva l’errata scelta di gomme iniziale e staccava un “tempone” che gli permetteva di balzare in testa alla classifica assoluta, seguito dal figlio Giacomo, sia in prova che nell’assoluta, mentre c’era da sottolineare il terzo tempo assoluto di Nicola Gaspari con la “piccola” Fiat 127 Sport.
Il primo riordino vedeva così Giorgio Costenaro in testa seguito dal figlio Giacomo ed in terza piazza Sanna, quarto Andreis complice anche un “lungo” sul terzo tratto cronometrato.
Nemmeno il tempo di godersi la vetta della classifica ed ecco il primo colpo di scena della gara, con Giorgio Costenaro costretto alla resa sulla quarta prova speciale con il cambio fuori uso della sua Lancia Stratos, a raccogliere il testimone di famiglia era il figlio Giacomo, che passava in testa nonostante i continui problemi di potenza alla sua 037. Alle sue spalle Andreis in rimonta e vittorioso proprio sul quarto tratto cronometrato. Terzo Sanna e quarto Policante in rimonta, mentre perdeva ogni chance di restare ai vertici dell’assoluta Nodari, in forte ritardo a causa di uno spinotto elettrico staccatosi in prova.
Il quinto tratto cronometrato vede uno stabilizzarsi delle posizioni, che venivano però subito stravolte sulla sesta prova speciale, quando Costenaro forava l’anteriore destra dopo cinquecento metri dall’avvio, perdendo così quaranta secondi dal vertice e retrocedendo in terza piazza assoluta, con Andreis che vinceva la prova e si piazzava di nuovo in vetta, seguito da Sanna secondo e appunto Costenaro.
Anche in questo caso però il vertice della classifica assoluta non era di buon auspicio, con Andreis che si vedeva costretto alla resa già all’uscita del riordino per la rottura della coppia conica della sua Porsche. Non andava meglio all’altra vettura della casa di Stoccarda: con Sanna che si ritirava sul settimo tratto cronometrato a causa della rottura del cambio della sua Porsche.
Il settimo tratto cronometrato vedeva così la vittoria di Costenaro, seguito a debita distanza da Policante e da Cracco in costante crescita con la sua Renault 5 GT Turbo.
Ottimo il secondo tempo di Nodari in rimonta ma sempre lontano dai primi a causa del ritardo accumulato in precedenza.
Sull’ottavo tratto cronometrato le posizioni si stabilizzavano, con Costenaro in testa seguito a due minuti da Policante ed a seguire Cracco.
Le emozioni però non dovevano ancora finire: sull’ultima prova speciale, quella che doveva essere una passerella trionfale per Costenaro, vedeva invece il vicentino uscire dalla prova in grande ritardo a causa di un problema alla trasmissione della sua Lancia Rally 037, costringendolo poi alla resa, non riuscendo a raggiungere il traguardo in tempo utile nonostante avesse comunque mantenuto la terza piazza assoluta nella generale all’uscita della prova.
L’ultima speciale se la aggiudicava Nodari, seguito da Gaspari e Policante.
Il podio della 7^ Coppa Arena Historic vedeva così un podio tutto scaligero: con il successo di Vittorio Policante con alle note Matteo Valdegamberi sulla fida Opel Ascona, con il pilota veronese che dedicava la vittoria e la bella gara sempre all’insegna dello spettacolo al figlio appena nato Leone, al fratello Gioele ed a Roberta.
La seconda piazza andava ad un Stefano Cracco navigato da Denis Gainelli in continua crescita durante tutta la gara con la sua Renault 5 GT Turbo, soddisfatto del risultato dopo un anno di assenza dai rally. Terzi Nicola Gaspari e Michele Tosi “castigamatti” in grado di far volare come pochi la loro Fiat 127 Sport.
Dopo tante emozioni, il Driver Rally Show non ha di certo abbassato il livello di attenzione e di spettacolo della domenica rallystica, in questo caso con 82 equipaggi ai nastri di partenza pronti anche loro a sfidarsi sulle nove prove speciali in programma in una giornata fredda accompagnata però da un bel sole a fare da piacevole cornice.
Come da pronostico, a prendere subito in mano le redini della gara era il trio composto da Andrea Dal Ponte su Peugeot 207 Super 2000, Mirko Tacchella sempre su Peugeot e Renato Campedelli al via con la Skoda Fabia Super 2000 appena lasciata libera dal Campionato Italiano da Umberto Scandola, con il terzetto che in quest’ordine monopolizzava la prima e la seconda prova speciale seguiti sulla prima da Zaglia alla prima uscita con la Peugeot 208 R5 e da Pasquali al rientro nelle competizioni con l’altra Skoda Fabia.
Un piccolo brivido per Dal Ponte arrivava sul terzo tratto cronometrato quando la rottura del semiasse anteriore sinistro lo rallentava, cedendo la vittoria di prova a Campedelli, ma non il vertice dell’assoluta, con Campedelli che saliva in seconda piazza nell’assoluta, seguito da Tacchella, Zaglia e Zanon, il migliore tra le due ruote motrici con la Clio Super 1600, anche sa va sottolineato il sesto assoluto di Miele con la “tutto dietro” BMW M3, di certo non a suo agio sulle strade umide e fredde del Driver.
Sulla quarta prova speciale Dal Ponte si ripeteva seguito da Campedelli ed un Pasquali in gran rimonta dopo il tempo perso sul secondo tratto cronometrato a causa di due testacoda. Attardato Campedelli a causa di una foratura all’anteriore destra, contrattempo che però non gli faceva perdere la terza piazza assoluta.
In copia il quinto tratto cronometrato con nell’ordine Dal Ponte, Campedelli e Tacchella, così in prova e nell’assoluta.
Brivido per Dal Ponte sulla sesta speciale a causa di un testacoda sul primo tornante, solo quarto in speciale, con il successo parziale che andava a Campedelli, seguito da Tacchella e Zaglia, mentre l’assoluta restava immutata.
Campedelli prendeva sempre più confidenza con la sua nuova “compagna” di gara e si aggiudicava anche la settima prova speciale portandosi a meno di dieci secondi da Dal Ponte, il quale replicava prontamente sulla prova successiva, seguito da Campedelli e da un Pasquali con sempre meno ruggine da togliersi di dosso.
Come la Coppa Arena, anche al Driver però il colpo di scena arriva sul finale, con Dal Ponte che prima vinceva la penultima prova in programma, ma poi si vedeva costretto alla resa per la rottura di una guarnizione di un manicotto della pompa dell’acqua della sua Peugeot, ritiro ancora più amaro dopo essere stato in sempre in testa per tutta la giornata.
L’ultimo tratto cronometrato vedeva l’acuto della Renault Clio Super 1600 di Vanzo, seguiti da Campedelli e Zaglia.
Al termine della gara a salire per la prima volta in carriera sul gradino più alto del podio era così Renato Campedelli con alle note Enrico Fava, a quasi vent’anni dal debutto nel mondo dei rally (con alcune soste nel mezzo), e buon interprete della Skoda Fabia Super 2000 di Skoda Italia Motorsport.
Secondi assoluti Mirko Tacchella e Christian Zullo su Peugeot 207 Super 2000 con il pilota scaligero che sportivamente si diceva contento per la vittoria del suo avversario e soddisfatto del risultato dopo sei mesi di inattività.
A completare il trittico di piloti veronesi sul podio, concludeva Massimo Zaglia con alle note Alberto Gaggioli, più che soddisfatto della sua prima uscita con la Peugeot 208 R5, bravo a non commettere errori con una vettura non certo facile da portare ai massimi livelli.
Quarta piazza per il rientrante Vanni Pasquali affiancato da Franco Allegrini: rientro da incorniciare per il campione veronese, autore di ottimi tempi ed in crescendo durante tutta la gara, che avrebbe addirittura potuto concludersi con un risultato ancora migliore se non avesse perso molto tempo con le “divagazioni” sulla seconda prova speciale.
Quinti e primi tra le due ruote motrici Bernd Zanon e Francesco Orian, con il pilota bolzanino che ha tratto tutto il meglio dalla sua Renault Clio Super 1600, all’esordio al Driver, vincitore di classe e secondo solo alle vetture a trazione integrale.
Sesti Giampaolo Bizzotto e Giorgio Simioni su Subaru Impreza N12, con il padovano migliore tra le N4 e soddisfatto della sua gara in quanto era all’esordio con una vettura a trazione integrale.
Ottimi settimi assoluti e primi di classe con la Renault Clio Williams i rientranti Gabriele Rocca e Davide Miari, con il pilota padovano che ha fin da subito dimostrato di non aver perso lo smalto di un tempo, rivelandosi ancora una volta tra i migliori interpreti della sempreverde Renault Clio Williams nonostante i molti anni di inattività.
Ottava piazza per la Clio Super 1600 di Ilario Bondioni e Tommaso Rocco, nona piazza e primi tra le R3 per gli scaligeri “Iceberg” con alle note Gianmaria Zerbato e decima piazza per Mauro Mastella e Arnaldo Panato su Renault Clio Williams.
Il fine settimana di gara è stata l’occasione per la Scuderia Car Racing per suggellare il gemellaggio con la Scuderia Destra 4 di Rovereto. Ad ufficializzare la cosa il presidente della Car Racing Andrea Gaspari ed il suo corrispettivo Ezio Soppa.
2014-11-25
2014-11-25