Daniele Tabarelli vince il 12° Benacvs Rally su Mitsubishi Lancer Evo IX
Adriano Lovisetto e Cinzia Bernardini, secondi su Peugeot 207 Super 2000
Sono stati ben 138 gli equipaggi che sabato alle 12.31 si sono dati appuntamento in piazza XVI Aprile a Bussolengo per la 12^ edizione del Benacvs Rally - gara valida per il Trofeo Rally Nazionale di Zona 3 (Triveneto, Emilia Romagna e Marche), per il Campionato Triveneto e per il Trofeo Renault Clio R3 e Twingo R2 – per il 500 Minuti Rally Storico e per la 500 Minuti Regolarità Sport, rispettivamente suddivisi in 100 per il Benacvs, 8 per il 500 Minuti e 30 per la regolarità sport, il tutto organizzato dalla scuderia Car Racing in collaborazione con la Valpolicella Motorsport.
Se l’incertezza della vigilia sui possibili mattatori del rientrate Benacvs Rally - assente dal calendario da tre anni – non fosse stata sufficiente, a metterci lo zampino ci hanno pensato subito le condizioni atmosferiche a rimescolare le carte, con violenti acquazzoni localizzati che hanno caratterizzato tutta la prima parte di gara, lasciano poi il fondo insidioso fino all’abbassarsi della bandiera a scacchi.
Le prime sorprese arrivano ancora prima dell’avvio di corsa, con il padovano Lovisetto costretto in extremis a schierarsi con una Peugeot 207 Super 2000 in quanto la preventivata Ford Fiesta RRC non è arrivata pronta in tempo per le verifiche ante gara. Allo scoccare del cronometro, nonostante gli acquazzoni imperanti, l’ambiente si surriscalda notevolmente con quelli che saranno i mattatori della gara che mostrano subito le loro carte: Tabarelli si aggiudica la prima prova speciale su Lovisetto per solo un decimo di secondo! Alle loro spalle a solo 2”4 chiude Tacchella, ma nell’arco di meno di tre secondi seguono Cobbe, Pighi e Campedelli. Il timido sole che tentava di farsi largo durante la prima parte della partenza a Bussolengo portava molti a tentare l’azzardo di montare gomme da stampo, scelta che condizionava non poco molti equipaggi costretti a fare poi i conti con la pioggia che già imperversava sulle prove, tra questi anche Roberto Righetti, che si vedeva costretto a gettare la spugna con la sua Peugeot 207 Super 2000 a causa di una paio di testacoda sulla prima ps con la vettura inguidabile.
Sul secondo tratto cronometrato Lovisetto rispondeva prontamente a Tabarelli, vincendo la prova per soli 4 decimi di secondo, sufficienti però per portarsi in testa alla gara per soli tre decimi, mentre alle loro spalle si faceva vedere Pighi, intento a prendere le misure in quanto alla prima esperienza con la Peugeot 207 Super 2000. Brivido per Tacchella per un contatto sul posteriore destro per fortuna senza conseguenza per la meccanica. Intanto la gara mostrava la sua selettività, contando già dieci ritiri dopo due prove.
Nel frattempo pronta risposta sulla prova successiva di un Tabarelli sempre più incisivo, che vinceva la ps e si riportava al comando della gara seguito da Cobbe, alla prima uscita con la Fiesta RRC e da Pighi, solo quarto Lovisetto oramai in affanno di gomme essendo partito con le stampo morbide. Ritiro invece per Andrea Dal Ponte, costretto all’abbandono per una leggera toccata mentre era in ottava piazza assoluta con la sua Clio Williams. Al riavvio dopo il passaggio in parco assistenza gli equipaggi si ripresentano con le vetture meglio riadattate alle condizioni atmosferiche, anche se regna comunque sempre l’incertezza in quanto poi si coprirà che il fondo del quarto tratto cronometrato era asciutto, mentre gli altri erano ancora molto umidi.
Nel frattempo Tabarelli vince nuovamente la prova ed allunga su Lovisetto, ora a 6”, in questa occasione solo quarto preceduto anche da Pighi secondo ed un Campedelli in continua crescita di apprendimento con la sua Peugeot 207 Super 2000, tanto che poi si aggiudicherà anche la prova successiva, la quinta, portandosi perentoriamente al terzo posto assoluto, con Tabarelli che resta in testa ma che lascia sul campo a Lovisetto poco più di tre secondi, il quale si riporta a soli 3”3 dal vertice, con il trentino che lamenta la troppa usura delle gomme sul quarto tratto cronometrato molto più asciutto delle previsioni, e perciò non più così performanti sui tratti successivi ancora invece molto umidi. Sul sesto tratto cronometrato nuovo show di Campedelli, seguito da un Pighi che non vuole cedere facilmente l’ultimo posto disponibile sul podio, terzo Lovisetto che mangia un altro decimo alla leadership di Tabarelli solo quarto. Gli equipaggi sono consapevoli che l’ultimo parco assistenza prima delle due prove finali è fondamentale per il successo della gara, il lavoro sugli assetti delle vetture e soprattutto sulla scelta delle gomme sarà decisivo per il risultato finale. Tabarelli parte con il piede giusto, vince la penultima speciale in programma ed allunga su Lovisetto che però non cede e si piazza alle sue spalle a soli 1”2, rimandando il discorso all’ultimo tratto cronometrato, stessa cosa anche per la terza piazza, con Pighi che questa volta precede Campedelli che a sua volta mantiene la terza piazza per solo un secondo netto. Ultimi tratto cronometrato, otto chilometri e 510 metri per decidere il podio di uno dei Benacvs Rally più avvincenti della sua storia:
il colpo di reni finale va ad un perentorio Campedelli, che lasciando a ben tre secondi il suo più diretto rivale chiude la gara saldamente in terza posizione assoluta, con il veronese che festeggia il secondo podio della carriera contento del risultato viste anche le sue sporadiche presenze al via con vetture non certo di facile apprendimento. Secondo tempo di speciale per un mai domo Lovisetto, risultato che però non gli permette di scalzare dal trono Tabarelli, che chiude terzo a poco più di due secondi dal padovano, non senza un brivido finale dopo aver incocciato una roccia rompendo anche una parte di cerchio, inconveniente che non gli impediva di andare ad aggiudicarsi la sua prima vittoria assoluta in carriera.
Grande gioia all’arrivo per il trentatreenne di Nave San Rocco (TN) navigato dal bellunese Simone Gaio: “Sono felicissimo di questo risultato! – esordiva con un sorriso che contagiava tutti - è stata una gara durissima, sempre incerta, abbiamo lavorato continuamente sull’assetto e con le gomme per cercare di stare davanti ad un Lovisetto veramente in forma, non pensavo alla vigilia di ottenere questo risultato, io comunque ci provo sempre, e questa volta forse le condizioni atmosferiche mi hanno aiutato: anche se ho vinto una prova sull’asciutto le Super 2000 comunque sono molto più avvantaggiate in trazione dalle uscite di curva quando non piove, sul bagnato o comunque sul fondo umido abbiamo dimostrato che possiamo ancora giocarcela con la mia Mitsubishi.” Secondi assoluti si piazzavano così i padovani Adriano Lovisetto e Cinzia Bernardini su Peugeot 207 Super 2000, con l’esperto pilota mai domo fino all’ultimo metro di gara, e che al termine denunciava solo l’errata scelta di gomme al secondo giro, troppo conservativa invece che restare sulle stampo morbide nonostante le condizioni climatiche incerte.
Terzo assoluto per i già citati scaligeri Renato Campedelli ed Enrico Fava, autori di una gara intelligente ed in continua crescita senza incorrere in facili errori. Quarta piazza per Davide Pighi e Simone Zortea, con il pilota scaligero alla fine soddisfatto dell’esperienza, in quanto praticamente all’esordio con la 207 Super 2000, con l’obbiettivo di macinare strada e conoscere la vettura il più possibile in previsione della partecipazione al Rally del Taro della prossima settimana.
Quinta piazza per il trentino Luciano Cobbe ed il veronese Fabio Turco, con il pilota anche lui soddisfatto del risultato in quanto era la prima volta che portava in gara la Ford Fiesta RRC. Sesto posto per un altro equipaggio di casa: Mirko Tacchella e Cristian Zullo anche loro su 207 Super 2000, seguiti dall’altra 207 del giovane ventunenne Alessandro Tolfo, con alle note Pietro Elia Ometto, con il vicentino autore di una buona gara considerando il suo passato di formulista e solo alla sua seconda esperienza in rally su asfalto. Ottavo assoluto, ma primo tra le due ruote motrici l’equipaggio parmense composto da Fabio Federici e Mattia Bardini su Peugeot 306 Maxi, risultato ancor più da incorniciare visto l’esordio su questa vettura. Da sottolineare poi l’ennesima buona prova dello scaligero Cristian Dal Castello, con alle note Martina Stizzoli, nono assoluto e primo di classe con la piccola Citroen C2 1600 R2B. Chiudono la top ten con la vittoria tra le Super 1600 i vicentini Paolo Menegatti e Cristian Cracco su Renault Clio.
Per il rientro del 500 Minuti Rally Storico, gara valida per il Campionato Triveneto Auto Storiche, sono stati otto dei dieci equipaggi iscritti alla vigilia che hanno preso il via da Bussolengo, assenza di rilievo quella di Riccardo Andreis, uno dei favoriti della vigilia e costretto alla resa da un infortunio casalingo il giorno prima della gara. Se nel Benacvs il podio è stato incerto e conteso fino al termine, il discorso è stato ben diverso per il 500 Minuti, in quanto i valori in campo sono parsi chiari fin dall’avvio, con il pilota di casa (residente proprio a Bussolengo) Franco Ambrosi che recitava un monologo dall’inizio alla fine delle prove speciali, portando magistralmente al successo su tutti i tratti cronometrati in programma la sua Porsche 911 Turbo, risultato non così facile e scontato vista la potenza della vettura e le sue note caratteristiche decisamente “scorbutiche” per chi non ha polso nel domare la cavallina di Stoccarda, soprattutto su fondi umidi ed incerti come quelli incontrati nella giornata di gara. Discorso fotocopia per quanto riguarda il secondo posto, con Alberto Sanna e Alfonso Dal Bra che per tutto il tempo mantenevano la seconda piazza assoluta, presa saldamente in mano sul primo tratto cronometrato e mai più abbandonata fino all’arrivo, anche con un brivido finale al termine dell’ultima speciale quando una leggera perdita di olio finiva sulle gomme rendendo la loro Porsche 911 ancor più difficile da guidare.
Discorso diverso per la piazza d’onore, con Guglielmi-Peruffo su Porsche 911 che si aggiudicavano la piazza d’onore sul primo tratto cronometro ma che erano costretti al ritiro già sulla seconda prova, terza piazza che era così rilevata dai bresciani Pasetto-Morelli su Porsche 911, posizione che poi perdevano sul terzo tratto cronometrato a causa di un “lungo”. Terza prova che dietro ad Ambrosi vedeva l’exploit di Nicola Gaspari, pilota “moderno” prestato per l’occasione alle storiche con una sempreverde (tra le sue mani) Fiat 127 Sport 70 HP, secondo dietro a Vittorio Policante, già alle prese con problemi di surriscaldamento della sua Opel Ascona. Il primo giro si chiudeva con Ambrosi seguito da Sanna e Gaspari. Alla ripresa Pasetto si riprendeva la terza piazza ai danni di Gaspari, che però non mollava e nel quinto tratto staccava il terzo tempo riavvicinandosi, seppur di poco agli avversari. Sulla sesta speciale, Pasetto ripeteva l’errore del giro precedente, Gaspari staccava un secondo tempo assoluto riavvicinandosi pericolosamente al podio ora a poco meno di tre secondi seguito da Sanna e portandosi ora a solo tre secondi dalla terza piazza assoluta. Sulla settima prova i giochi sembravano oramai fatti, con Pasetto che rinforzava la sua terza posizione dietro agli imprendibili Ambrosi e Sanna, ma l’ultima prova vedeva l’allungo finale di Gaspari che assieme a Manuela Andrioli andava ad aggiudicarsi una meritata terza piazza assoluta nonostante i problemi all’interfono che li hanno accompagnati per tutta la gara.
Vittoria assoluta quindi per il già citato Franco Ambrosi con alle note Alberto Martini, grande interprete della sua Porsche 911 Turbo ed alla sua seconda vittoria assoluta in carriera. Seconda piazza per Alberto Sanna ed Alfonso Dal Bra, come sempre protagonisti nei piani alti delle gare a cui partecipano con la loro Porsche 911. Quarti, e vincitori del secondo raggruppamento, Silvano Pasetto e Giuseppe Morelli, seguiti da Vittorio Policante e Matteo Valdegamberi su Opel Ascona 400, tormentati per tutta la gara da problemi di surriscaldamento e costretti a continue soste per rabbocchi di acqua. Sesti Giovanni Girelli e Giorgio Reffo seguiti da Stefano ed Andrea Oliboni entrambi su Porsche 911.
La chiusura della giornata motoristica era affidata ai protagonisti del 500 Minuti Regolarità Sport, trenta equipaggi agguerriti al via con vetture che hanno fatto la storia delle corse, con una varietà di modelli e di epoche veramente interessanti, in molti casi ancor più del valore stesso del risultato sportivo della giornata.
Non per questo però la battaglia, in questo caso basata sulla precisione dei passaggi è stata meno avvincente. La corsa per il podio è vissuta sulla lotta tra i mantovani Diego e Fabio Coghi sul Opel Ascona 400, il veronese Daniele Carcereri con alle note il vicentino Alessandro Peditti su BMW 2002 E, e gli specialisti di casa Paolo Salvetti e Bruno Spozzio su Alfa Romeo GT Junior.
La svolta della gara si è avuta sulla terza prova cronometrata, quando Salvetti, in quel momento in testa pagava cara una piccola sbavatura che lo relegava in terza posizione. Da quel momento le prime tre posizioni si congelavano, con una lotta sul filo della precisione come nelle migliori tradizioni di questa specialità, in una gara molto tirata per tutti gli equipaggi in gara.
Si aggiudicava così la corsa l’equipaggio mantovano composto dal Diego Coghi e dal figlio Fabio, a bordo di un’Opel Ascona 400 del 1980. Seconda piazza per Daniele Carcereri ed Alessandro Pediti su BMW 2002 E, terzo gradino del podio per Paolo Salvetti e Bruno Spozzio su Alfa Romeo GT Junior.
2014-09-06
Se l’incertezza della vigilia sui possibili mattatori del rientrate Benacvs Rally - assente dal calendario da tre anni – non fosse stata sufficiente, a metterci lo zampino ci hanno pensato subito le condizioni atmosferiche a rimescolare le carte, con violenti acquazzoni localizzati che hanno caratterizzato tutta la prima parte di gara, lasciano poi il fondo insidioso fino all’abbassarsi della bandiera a scacchi.
Le prime sorprese arrivano ancora prima dell’avvio di corsa, con il padovano Lovisetto costretto in extremis a schierarsi con una Peugeot 207 Super 2000 in quanto la preventivata Ford Fiesta RRC non è arrivata pronta in tempo per le verifiche ante gara. Allo scoccare del cronometro, nonostante gli acquazzoni imperanti, l’ambiente si surriscalda notevolmente con quelli che saranno i mattatori della gara che mostrano subito le loro carte: Tabarelli si aggiudica la prima prova speciale su Lovisetto per solo un decimo di secondo! Alle loro spalle a solo 2”4 chiude Tacchella, ma nell’arco di meno di tre secondi seguono Cobbe, Pighi e Campedelli. Il timido sole che tentava di farsi largo durante la prima parte della partenza a Bussolengo portava molti a tentare l’azzardo di montare gomme da stampo, scelta che condizionava non poco molti equipaggi costretti a fare poi i conti con la pioggia che già imperversava sulle prove, tra questi anche Roberto Righetti, che si vedeva costretto a gettare la spugna con la sua Peugeot 207 Super 2000 a causa di una paio di testacoda sulla prima ps con la vettura inguidabile.
Sul secondo tratto cronometrato Lovisetto rispondeva prontamente a Tabarelli, vincendo la prova per soli 4 decimi di secondo, sufficienti però per portarsi in testa alla gara per soli tre decimi, mentre alle loro spalle si faceva vedere Pighi, intento a prendere le misure in quanto alla prima esperienza con la Peugeot 207 Super 2000. Brivido per Tacchella per un contatto sul posteriore destro per fortuna senza conseguenza per la meccanica. Intanto la gara mostrava la sua selettività, contando già dieci ritiri dopo due prove.
Nel frattempo pronta risposta sulla prova successiva di un Tabarelli sempre più incisivo, che vinceva la ps e si riportava al comando della gara seguito da Cobbe, alla prima uscita con la Fiesta RRC e da Pighi, solo quarto Lovisetto oramai in affanno di gomme essendo partito con le stampo morbide. Ritiro invece per Andrea Dal Ponte, costretto all’abbandono per una leggera toccata mentre era in ottava piazza assoluta con la sua Clio Williams. Al riavvio dopo il passaggio in parco assistenza gli equipaggi si ripresentano con le vetture meglio riadattate alle condizioni atmosferiche, anche se regna comunque sempre l’incertezza in quanto poi si coprirà che il fondo del quarto tratto cronometrato era asciutto, mentre gli altri erano ancora molto umidi.
Nel frattempo Tabarelli vince nuovamente la prova ed allunga su Lovisetto, ora a 6”, in questa occasione solo quarto preceduto anche da Pighi secondo ed un Campedelli in continua crescita di apprendimento con la sua Peugeot 207 Super 2000, tanto che poi si aggiudicherà anche la prova successiva, la quinta, portandosi perentoriamente al terzo posto assoluto, con Tabarelli che resta in testa ma che lascia sul campo a Lovisetto poco più di tre secondi, il quale si riporta a soli 3”3 dal vertice, con il trentino che lamenta la troppa usura delle gomme sul quarto tratto cronometrato molto più asciutto delle previsioni, e perciò non più così performanti sui tratti successivi ancora invece molto umidi. Sul sesto tratto cronometrato nuovo show di Campedelli, seguito da un Pighi che non vuole cedere facilmente l’ultimo posto disponibile sul podio, terzo Lovisetto che mangia un altro decimo alla leadership di Tabarelli solo quarto. Gli equipaggi sono consapevoli che l’ultimo parco assistenza prima delle due prove finali è fondamentale per il successo della gara, il lavoro sugli assetti delle vetture e soprattutto sulla scelta delle gomme sarà decisivo per il risultato finale. Tabarelli parte con il piede giusto, vince la penultima speciale in programma ed allunga su Lovisetto che però non cede e si piazza alle sue spalle a soli 1”2, rimandando il discorso all’ultimo tratto cronometrato, stessa cosa anche per la terza piazza, con Pighi che questa volta precede Campedelli che a sua volta mantiene la terza piazza per solo un secondo netto. Ultimi tratto cronometrato, otto chilometri e 510 metri per decidere il podio di uno dei Benacvs Rally più avvincenti della sua storia:
il colpo di reni finale va ad un perentorio Campedelli, che lasciando a ben tre secondi il suo più diretto rivale chiude la gara saldamente in terza posizione assoluta, con il veronese che festeggia il secondo podio della carriera contento del risultato viste anche le sue sporadiche presenze al via con vetture non certo di facile apprendimento. Secondo tempo di speciale per un mai domo Lovisetto, risultato che però non gli permette di scalzare dal trono Tabarelli, che chiude terzo a poco più di due secondi dal padovano, non senza un brivido finale dopo aver incocciato una roccia rompendo anche una parte di cerchio, inconveniente che non gli impediva di andare ad aggiudicarsi la sua prima vittoria assoluta in carriera.
Grande gioia all’arrivo per il trentatreenne di Nave San Rocco (TN) navigato dal bellunese Simone Gaio: “Sono felicissimo di questo risultato! – esordiva con un sorriso che contagiava tutti - è stata una gara durissima, sempre incerta, abbiamo lavorato continuamente sull’assetto e con le gomme per cercare di stare davanti ad un Lovisetto veramente in forma, non pensavo alla vigilia di ottenere questo risultato, io comunque ci provo sempre, e questa volta forse le condizioni atmosferiche mi hanno aiutato: anche se ho vinto una prova sull’asciutto le Super 2000 comunque sono molto più avvantaggiate in trazione dalle uscite di curva quando non piove, sul bagnato o comunque sul fondo umido abbiamo dimostrato che possiamo ancora giocarcela con la mia Mitsubishi.” Secondi assoluti si piazzavano così i padovani Adriano Lovisetto e Cinzia Bernardini su Peugeot 207 Super 2000, con l’esperto pilota mai domo fino all’ultimo metro di gara, e che al termine denunciava solo l’errata scelta di gomme al secondo giro, troppo conservativa invece che restare sulle stampo morbide nonostante le condizioni climatiche incerte.
Terzo assoluto per i già citati scaligeri Renato Campedelli ed Enrico Fava, autori di una gara intelligente ed in continua crescita senza incorrere in facili errori. Quarta piazza per Davide Pighi e Simone Zortea, con il pilota scaligero alla fine soddisfatto dell’esperienza, in quanto praticamente all’esordio con la 207 Super 2000, con l’obbiettivo di macinare strada e conoscere la vettura il più possibile in previsione della partecipazione al Rally del Taro della prossima settimana.
Quinta piazza per il trentino Luciano Cobbe ed il veronese Fabio Turco, con il pilota anche lui soddisfatto del risultato in quanto era la prima volta che portava in gara la Ford Fiesta RRC. Sesto posto per un altro equipaggio di casa: Mirko Tacchella e Cristian Zullo anche loro su 207 Super 2000, seguiti dall’altra 207 del giovane ventunenne Alessandro Tolfo, con alle note Pietro Elia Ometto, con il vicentino autore di una buona gara considerando il suo passato di formulista e solo alla sua seconda esperienza in rally su asfalto. Ottavo assoluto, ma primo tra le due ruote motrici l’equipaggio parmense composto da Fabio Federici e Mattia Bardini su Peugeot 306 Maxi, risultato ancor più da incorniciare visto l’esordio su questa vettura. Da sottolineare poi l’ennesima buona prova dello scaligero Cristian Dal Castello, con alle note Martina Stizzoli, nono assoluto e primo di classe con la piccola Citroen C2 1600 R2B. Chiudono la top ten con la vittoria tra le Super 1600 i vicentini Paolo Menegatti e Cristian Cracco su Renault Clio.
Per il rientro del 500 Minuti Rally Storico, gara valida per il Campionato Triveneto Auto Storiche, sono stati otto dei dieci equipaggi iscritti alla vigilia che hanno preso il via da Bussolengo, assenza di rilievo quella di Riccardo Andreis, uno dei favoriti della vigilia e costretto alla resa da un infortunio casalingo il giorno prima della gara. Se nel Benacvs il podio è stato incerto e conteso fino al termine, il discorso è stato ben diverso per il 500 Minuti, in quanto i valori in campo sono parsi chiari fin dall’avvio, con il pilota di casa (residente proprio a Bussolengo) Franco Ambrosi che recitava un monologo dall’inizio alla fine delle prove speciali, portando magistralmente al successo su tutti i tratti cronometrati in programma la sua Porsche 911 Turbo, risultato non così facile e scontato vista la potenza della vettura e le sue note caratteristiche decisamente “scorbutiche” per chi non ha polso nel domare la cavallina di Stoccarda, soprattutto su fondi umidi ed incerti come quelli incontrati nella giornata di gara. Discorso fotocopia per quanto riguarda il secondo posto, con Alberto Sanna e Alfonso Dal Bra che per tutto il tempo mantenevano la seconda piazza assoluta, presa saldamente in mano sul primo tratto cronometrato e mai più abbandonata fino all’arrivo, anche con un brivido finale al termine dell’ultima speciale quando una leggera perdita di olio finiva sulle gomme rendendo la loro Porsche 911 ancor più difficile da guidare.
Discorso diverso per la piazza d’onore, con Guglielmi-Peruffo su Porsche 911 che si aggiudicavano la piazza d’onore sul primo tratto cronometro ma che erano costretti al ritiro già sulla seconda prova, terza piazza che era così rilevata dai bresciani Pasetto-Morelli su Porsche 911, posizione che poi perdevano sul terzo tratto cronometrato a causa di un “lungo”. Terza prova che dietro ad Ambrosi vedeva l’exploit di Nicola Gaspari, pilota “moderno” prestato per l’occasione alle storiche con una sempreverde (tra le sue mani) Fiat 127 Sport 70 HP, secondo dietro a Vittorio Policante, già alle prese con problemi di surriscaldamento della sua Opel Ascona. Il primo giro si chiudeva con Ambrosi seguito da Sanna e Gaspari. Alla ripresa Pasetto si riprendeva la terza piazza ai danni di Gaspari, che però non mollava e nel quinto tratto staccava il terzo tempo riavvicinandosi, seppur di poco agli avversari. Sulla sesta speciale, Pasetto ripeteva l’errore del giro precedente, Gaspari staccava un secondo tempo assoluto riavvicinandosi pericolosamente al podio ora a poco meno di tre secondi seguito da Sanna e portandosi ora a solo tre secondi dalla terza piazza assoluta. Sulla settima prova i giochi sembravano oramai fatti, con Pasetto che rinforzava la sua terza posizione dietro agli imprendibili Ambrosi e Sanna, ma l’ultima prova vedeva l’allungo finale di Gaspari che assieme a Manuela Andrioli andava ad aggiudicarsi una meritata terza piazza assoluta nonostante i problemi all’interfono che li hanno accompagnati per tutta la gara.
Vittoria assoluta quindi per il già citato Franco Ambrosi con alle note Alberto Martini, grande interprete della sua Porsche 911 Turbo ed alla sua seconda vittoria assoluta in carriera. Seconda piazza per Alberto Sanna ed Alfonso Dal Bra, come sempre protagonisti nei piani alti delle gare a cui partecipano con la loro Porsche 911. Quarti, e vincitori del secondo raggruppamento, Silvano Pasetto e Giuseppe Morelli, seguiti da Vittorio Policante e Matteo Valdegamberi su Opel Ascona 400, tormentati per tutta la gara da problemi di surriscaldamento e costretti a continue soste per rabbocchi di acqua. Sesti Giovanni Girelli e Giorgio Reffo seguiti da Stefano ed Andrea Oliboni entrambi su Porsche 911.
La chiusura della giornata motoristica era affidata ai protagonisti del 500 Minuti Regolarità Sport, trenta equipaggi agguerriti al via con vetture che hanno fatto la storia delle corse, con una varietà di modelli e di epoche veramente interessanti, in molti casi ancor più del valore stesso del risultato sportivo della giornata.
Non per questo però la battaglia, in questo caso basata sulla precisione dei passaggi è stata meno avvincente. La corsa per il podio è vissuta sulla lotta tra i mantovani Diego e Fabio Coghi sul Opel Ascona 400, il veronese Daniele Carcereri con alle note il vicentino Alessandro Peditti su BMW 2002 E, e gli specialisti di casa Paolo Salvetti e Bruno Spozzio su Alfa Romeo GT Junior.
La svolta della gara si è avuta sulla terza prova cronometrata, quando Salvetti, in quel momento in testa pagava cara una piccola sbavatura che lo relegava in terza posizione. Da quel momento le prime tre posizioni si congelavano, con una lotta sul filo della precisione come nelle migliori tradizioni di questa specialità, in una gara molto tirata per tutti gli equipaggi in gara.
Si aggiudicava così la corsa l’equipaggio mantovano composto dal Diego Coghi e dal figlio Fabio, a bordo di un’Opel Ascona 400 del 1980. Seconda piazza per Daniele Carcereri ed Alessandro Pediti su BMW 2002 E, terzo gradino del podio per Paolo Salvetti e Bruno Spozzio su Alfa Romeo GT Junior.
2014-09-06