Superbike Imola Speciale Calia: tutti i retroscena
Abbiamo incontrato il giovane talento imolese Kevin Calia: già Campione Italiano Moto3 2012 su Honda, 3°a Valencia su Kalex-KTM al Campionato Spagnolo e 6°sul circuito di Jerez al mondiale Superstock1000 2013 su Ducati Panigale.
Kevin, 19 anni, ha corso il CIV 2013 classe Superbike con la Ducati Panigale del Barni insieme a Goi e La Marra (due compagni di squadra mica da ridere...) e sempre nel 2013, da wild card, ha fatto 6° a Jerez nel mondiale STK1000 in sostituzione di La Marra.
Quest'anno KC corre sempre nel CIV classe Superbike, ma sulla Aprilia RSV4 del team Nuova M2 Racing, un avventura speciale e particolare dato che Aprilia Racing è impegnata direttamente nello sviluppo della RSV4 in previsione della WSBK EVO di classe mondiale.
Kevin ci ha stupito per due particolari: il primo è che un pilota incredibilmente tecnico nel descriverti moto e sensazioni, il secondo è che sembra un bambino di 12 anni (poi invece lo guardi in moto e ti mette paura...!)
Allora KC lo scorso anno hai disputato una stagione in crescita costante, meritandoti l'esordio nella Superstock 1000 FIM Cup. Come giudichi la tua stagione 2013?
KC: il passaggio dalla Moto3 alla Superbike è stato grande, le motociclette sono molto diverse, il tipo di guida è molto differente ma mi sono trovato molto bene fin dall' inizio e l' elettronica ti aiuta molto. Lo scorso anno mi sono divertito con la Ducati e ho imparato molti accorgimenti di cui ho fatto tesoro per il 2014.
Sei passato dalla Moto3 alla Superbike. Come mai hai compiuto un salto così netto? Da dove nasce questa idea?
KC: semplicemente per una questione di età, regolamenti e prospettive future. Approdando in Superbike ora, ho il tempo necessario per imparare e la possibilità di essere competitivo ad una età favorevole per approdare al campionato del Mondo.
Parlaci della tua Aprilia RSV4, sei passato da un bel V2 bolognese ad un V4 veneto...Parlano la stessa lingua?
KC: no! Per nulla! Sono due moto completamente diverse di aspetto, di tecnica e di carattere! La Panigale l'ho pilotata lo scorso anno grazie al Team Barni, un struttura seria che mi ha insegnato ad amarla! La RSV4 è un avventura speciale dato che Aprilia Racing ci supporterà nello sviluppo ciclistico, meccanico ed elettronico. La Panigale è una moto performante ma "semplice" e diretta, hai poche regolazioni elettroniche, ciclistiche e normalmente tutto funziona correttamente. Il vantaggio è che se non hai problemi, è difficile crearli e tutto fila liscio...Lo svantaggio è che in certe occasioni sei tu che ti devi adattare alle caratteristiche della motocicletta e non è sempre facile. La RSV4 ha molte più regolazioni elettroniche e ciclistiche, è una vera e propria GP, facile perdersi tra altezza forcellone, altezza motore, cannotto di sterzo ecc...Il vantaggio è che te la puoi letteralmente cucire addosso...Lo svantaggio è che bisogna stare attenti a non fare confusione, a volte è possibile perdere la giusta direzione, specialmente se non hai dei tecnici esperti a seguirti.
A livello di ciclistica come hai trovato la Panigale? Voi siete seguiti ufficialmente da Ohlins?
KC: A livello di ciclistica noi siamo seguiti dai tecnici Aprilia Racing che lavorano da anni con Ohlins. Sicuramente la Panigale ha una guida particolare ed una ciclistica unica, non da feeling a tutti. Personalmente ho avuto qualche difficoltà con il retrotreno in fase di trazione. E' il posteriore a mettere in crisi l'anteriore il più delle volte. Dai gas, il retrotreno spinge tanto e perdi la linea con l'anteriore. Inoltre il motore della Panigale è bello corposo quando entra in coppia e questo non aiuta la ciclistica. Ma, al contrario di tanti piloti, ho adorato il suo avantreno in fase di inserimento curva. La RSV4 è un bisturi da chirurgo, precisa e rigida, a causa di questo esige una guida molto pulita, non puoi improvvisare il giro, metro dopo metro devi mettere le ruote sempre nello stesso punto, devi essere un orologio svizzero, la RSV4 è stata sviluppata da Biaggi e ne ha assorbito anche il carattere da corsa! La Panigale qualche errore invece te lo perdona, di motore ne esci fuori...Con la Aprilia no.
E parlando di motore? Chi ne ha di più, si sincero! Sui forum si legge di tutto!
KC: Sarò sincero: La RSV4 ha una ottima erogazione della potenza. Il motore della Panigale è sempre pronto anche per questioni di elettronica che nella moto bolognese è molto meno "invadente"
Elettronica? Cioè?
KC: con l'Aprilia non hai veramente tu il gas il mano, tu ruoti la manopola ma la centralina elabora e non ti fa fare tutto quello che vuoi, è un elettronica molto presente. Per esempio l'anti-wheeling (che la Panigale non possiede - ndr) è spettacolare, taglia quel minimo di potenza necessaria per fare galleggiare l'avantreno...Incredibile. Detto questo, con questo tipo di elettronica le accelerazioni sono molto regolari ed abituato ancora allo stile di guida Ducati a volte noto dei tagli di potenza con il gas al 100% anche molto evidenti. Poi va detto che l' Aprilia è sempre al lavoro per sviluppare le motociclette ed in particolar modo in questo periodo in previsione della futura classe EVO WSBK, quindi l' RSV4 oggi si comporta così, tra un mese potrebbe essere differente. La Panigale invece si impenna molto e devi essere più docile con il gas.
Quindi cosa pensi del ride by wire? Tanti appassionati criticano l'elettronica nelle moto...
KC: il concetto di ride by wire deriva dall'aeronautica e dal suo omologo fly by wire. Aerei e moto hanno una cosa in comune: senza una forza esterna (l'uomo) non possono svolgere alcuna funzione, persino i droni sono pilotati dal remoto da un operatore...In aeronautica si usa solo quello che serve per migliorare la prestazione del velivolo, in moto è lo stesso. Il ride by wire non toglie potere al pilota, semplicemente lo aiuta nel suo compito. Un tempo le auto avevano moltissime leve, pedali e manettini di vario genere...Oggi basta premere il pedale e girare lo sterzo per muoversi. Ecco la tecnologia è utile quando non sostituisce l'uomo ma lo aiuta nel suo compito...Questo a partire dalla creazione della ruota millenni fa!
Parlando di EVO WSBK dacci la tua opinione dato che nel CIV le moto sono quasi del tutto di serie a livello di motore come le EVO WSBK: Aprilia può contrastare la 1199 Panigale?
KC: gran bella domanda. Ora come ora la RSV4 è tutta da scoprire. La 1199 EVO è in pratica una WSBK perchè la 1199 WSBK è tra le moto meno elaborate a livello di motore presenti in WSBK. Le RSV4 ufficiali hanno motori dedicati, con molta potenza e molto sofisticati. Il CIV ci darà alcune risposte, noi del team Nuova M2 Racing sfideremo le Ducati 1199 del team Barni, mezzi molto molto competitivi, lo scontro non sarà diretto al 100% perchè loro useranno Michelin mentre noi Pirelli ma sarà comunque una sfida molto interessante, da seguire. Inoltre il regolamento EVO WSBK 2015 non è ancora stato stilato del tutto quindi è difficile predire quello che succederà.
Con la RSV4 hai girato subito forte, come mai? Hai detto che è completamente diversa dalla 1199! Da dove nasce il feeling?
KC: per me che vengo dai prototipi è stato come tornare a casa, la RSV4 nella guida mi ricorda molto una rigida Moto3 è davvero poco una moto di serie. Mi ha ricordato molto la loro 125GP se proprio devo fare un paragone.
Dove hai imparato ad essere così tecnico?
KC: ho avuto la fortuna di lavorare con gente molto professionale e da loro ho imparato tutto quello che potevo. Il mio sogno è fare il pilota ad alti livelli. Ed un pilota non deve sapere solo ruotare la manopola del gas, deve sapere anche quello succede mentre la gira. I più grandi della storia erano anche grandissimi collaudatori: Rossi e Biaggi su tutti.
Domanda scomoda Kevin: hai 19 anni, hai vinto il titolo italiano Moto3 su Honda. In Spagna da wild su Kalex-KTM a Valencia ha fatto 3°. Nei PreGP sempre in Spagna hai battuto un certo Maverick Vinales...Nel mondiale STK1000 a Jerez da wild card hai fatto 6°...Tutti ottimi risultati. Come mai non sei nel mondiale?
KC: purtroppo non ho la possibilità di correre il mondiale. Non voglio criticare nessuno sia chiaro, semplicemente far notare come in Spagna esista un sistema per crescere i piloti, sistema che noi ancora non abbiamo. Non parlo di denaro, ma soprattutto di metodo, perchè molti progetti in Italia alla fine vengono finanziati, ci sono paesi che hanno molti più problemi di Noi.... In Spagna team, sponsor, circuiti e TV lavorano insieme. In Italia per il momento siamo tutti divisi e c'è, forse, poca comunicazione tra le parti, ognuno segue la propria strada senza avere la necessità di interfacciarsi con gli altri e spesso si prendono strade diverse, contrarie che ingessano il sistema ed irrigidiscono gli animi. Ai nostri piloti non manca il talento, i nostri team sono tra i migliori del mondo... abbiamo media, aziende e circuiti che il mondo ci invidia... Manca solo la comunicazione.
Come ti alleni? Cosa farai da "grande"?
KC: mi alleno con la moto da cross quasi ogni giorno nelle varie piste romagnole! Cosa farò da grande? Il mio obiettivo è quello di essere competitivo per correre nel mondiale Superbike, non so ancora quali saranno i prossimi passi nella mia carriera, molto dipende da quest' anno come andrà, ma sicuramente saranno quelli mossi sulla strada che mi porterà a correre nel campionato del mondo. Non voglio deludere chi ha creduto in me in tutti questi anni.
Perchè si dice che tu abbia un comportamanto molto determinato?
KC: perchè ho sempre in vista i miei obiettivi e mi piace perseguirli con la massima dedizione ed impegno. Per fare il pilota in questi anni ho imparato ad unire la diplomazia con la sincerità, poi voglio vincere e chi vuole vincere è sempre sicuro di sè, non cambia idea tanto facilmente.
Hai mai paura mentre sei in sella o prima di entrare in pista?
KC: (ci pensa) il rischio fa parte del gioco, non esiste alcuna attività con la certezza del risultato ed il motociclismo non è la più pericolosa. Normalmente non si pensa mai a queste cose, quando fai il pilota sai che una scivolata può capitare e ci possono essere delle conseguenze. Lo hai già messo in conto prima di scegliere questo mestiere, è inutile pensarci ad ogni evento, non serve a nulla e se questa dose di rischio ti fa paura, ti induce a riflettere, significa che è giunto il momento di smettere altrimenti è certo che ti farai molto male.
Nel CIV stai sfidando due piloti veramente tosti come Poggiali e Goi con le Ducati del team Barni che tu conosci molto bene. Sinceramente Kevin, credi di poterli battere?
KC: (sorride, anzi fa un ghigno malefico), sarà durissima! Loro due sono fortissimi e pilotano una moto molto competitiva gestita da un team molto professionale e preparato. Il mio lavoro consiste anche nel cercare di batterli, sono li per quello. Io voglio vincere, il team vuole vincere, Aprilia vuole vincere. Ci proveremo. Ci proveremo sempre in tutte le occasioni anche in questa prova del mondiale nella "mia" pista di casa e poi si vedrà dove arriveremo...
Kevin sei stato gentilissimo e davvero molto tecnico, è stato un piacere intervistarti!
KC: sempre a disposizione, grazie a Voi, ciao a tutti.
2020-02-22
2020-02-22