Eugenio Pisani, il rookie terribile del Campionato Italiano Sport Prototipi

Il 25enne ravennate, al debutto assoluto nella categoria a Misano, è stato autore di un weekend da grande protagonista. Suo il quinto posto di gara 2 sulla Norma di Siliprandi Racing con la quale ha visto sfumare la quarta piazza solo all'ultimo giro
Il Campionato Italiano Sport Prototipi continua a lanciare giovani talenti emergenti e se Danny Molinaro può ritenersi già una conferma dopo la brillante stagione 2015 e lo splendido avvio a Misano, ora è la volta di Eugenio Pisani.
Il 25enne pilota ravennate, al volante della Norma M20F Honda CN2 della Siliprandi Racing, si è subito espresso in un passo brillante e costantemente migliorato a partire dalle qualifiche e fino a gara 2. E tutto ciò nonostante alcuni piccoli inconvenienti tecnici gli abbiano impedito di fatto i test delle prove libere, oltre a costringerlo a percorrere solo quattro giri di gara 1.
Su un totale di soli 36 giri compiuti nell'intero weekend e tra l'altro su una pista ben più impegnativa di Varano, dove ha disputato i suoi unici test invernali, Pisani ha colto la quarta posizione in entrambi gli schieramenti, ovvero la prima subito dopo i "marziani" Margelli, Molinaro, Uboldi. Ha poi sfiorato un possibile terzo posto in gara 1, è stato autore di una partenza strepitosa in gara 2, con la quale era addirittura secondo nei primi metri ed infine ha visto sfumare un quarto posto assoluto proprio alle ultime curve dell'ultimo giro e a causa dell'unica sua sbavatura dell'intero weekend.
Un debutto da incorniciare, quindi, anche perché il suo passo, se non ancora vicino all'attuale vertice prestazionale, è stato già migliore, pur se di stretta misura, a quanto espresso da Ranieri Randaccio, autentico specialista della categoria e per l'occasione al volante dell'unica CN4 in gara, la Lucchini BMW 3.000 della SCI.
"Il debutto è stato difficile, specialmente psicologicamente visto che dal venerdì non siamo riusciti a inanellare più di 6-7 giri di seguito - ha così commentato il giovane pilota romagnolo - Inoltre, il budget che ho è striminzito e quindi faccio un'enorme fatica a girare in piste veloci oltre alle gare. Non riuscire a prendere su la macchina e la pista dal venerdì mi fa partire con un handicap enorme. Basti pensare che il mio giro 'veloce' del weekend l'ho fatto il penultimo giro di gara 2 con i rapporti di 1-2-3 completamente sbagliati".
"Allo stesso tempo sono comunque relativamente soddisfatto di quello che ho fatto nel limite delle mie possibilità - continua Pisani, che dopo l'esordio in karting nel 2006, debutta in automobilismo nel 2014, cimentandosi in gare club con la Leon Supercopa di PAI Tecnosport e poi nel 2015 è protagonista nella Lotus Cup al volante della Elise sempre della Siliprandi Racing - Specialmente della partenza in Gara 2 dove, con un po' di fortuna, quando mi sono spostato per guardare il semaforo, che era coperto dall'ala di Molinaro, hanno dato il verde. Il campionato, però, è fantastico. Gente come Uboldi e Molinaro, se andasse a fare anche solo una gara Lotus, sono convinto che darebbe mezzo giro a tutti. Perché con queste macchine si guida veramente e si impara a guidare e a mettere a punto la vettura. Nessun altra vettura trasmette le sensazioni che trasmette un prototipo, forse solo un Formula che, però, non ho mai provato. Dal sedile si sente praticamente tutto e questo significa che, col tempo, si riesce a costruire la macchina attorno al pilota.. Mentre con le altre vetture, volente o nolente è il pilota che deve adeguarsi alla macchina.".
2016-04-14
Il 25enne pilota ravennate, al volante della Norma M20F Honda CN2 della Siliprandi Racing, si è subito espresso in un passo brillante e costantemente migliorato a partire dalle qualifiche e fino a gara 2. E tutto ciò nonostante alcuni piccoli inconvenienti tecnici gli abbiano impedito di fatto i test delle prove libere, oltre a costringerlo a percorrere solo quattro giri di gara 1.
Su un totale di soli 36 giri compiuti nell'intero weekend e tra l'altro su una pista ben più impegnativa di Varano, dove ha disputato i suoi unici test invernali, Pisani ha colto la quarta posizione in entrambi gli schieramenti, ovvero la prima subito dopo i "marziani" Margelli, Molinaro, Uboldi. Ha poi sfiorato un possibile terzo posto in gara 1, è stato autore di una partenza strepitosa in gara 2, con la quale era addirittura secondo nei primi metri ed infine ha visto sfumare un quarto posto assoluto proprio alle ultime curve dell'ultimo giro e a causa dell'unica sua sbavatura dell'intero weekend.
Un debutto da incorniciare, quindi, anche perché il suo passo, se non ancora vicino all'attuale vertice prestazionale, è stato già migliore, pur se di stretta misura, a quanto espresso da Ranieri Randaccio, autentico specialista della categoria e per l'occasione al volante dell'unica CN4 in gara, la Lucchini BMW 3.000 della SCI.
"Il debutto è stato difficile, specialmente psicologicamente visto che dal venerdì non siamo riusciti a inanellare più di 6-7 giri di seguito - ha così commentato il giovane pilota romagnolo - Inoltre, il budget che ho è striminzito e quindi faccio un'enorme fatica a girare in piste veloci oltre alle gare. Non riuscire a prendere su la macchina e la pista dal venerdì mi fa partire con un handicap enorme. Basti pensare che il mio giro 'veloce' del weekend l'ho fatto il penultimo giro di gara 2 con i rapporti di 1-2-3 completamente sbagliati".
"Allo stesso tempo sono comunque relativamente soddisfatto di quello che ho fatto nel limite delle mie possibilità - continua Pisani, che dopo l'esordio in karting nel 2006, debutta in automobilismo nel 2014, cimentandosi in gare club con la Leon Supercopa di PAI Tecnosport e poi nel 2015 è protagonista nella Lotus Cup al volante della Elise sempre della Siliprandi Racing - Specialmente della partenza in Gara 2 dove, con un po' di fortuna, quando mi sono spostato per guardare il semaforo, che era coperto dall'ala di Molinaro, hanno dato il verde. Il campionato, però, è fantastico. Gente come Uboldi e Molinaro, se andasse a fare anche solo una gara Lotus, sono convinto che darebbe mezzo giro a tutti. Perché con queste macchine si guida veramente e si impara a guidare e a mettere a punto la vettura. Nessun altra vettura trasmette le sensazioni che trasmette un prototipo, forse solo un Formula che, però, non ho mai provato. Dal sedile si sente praticamente tutto e questo significa che, col tempo, si riesce a costruire la macchina attorno al pilota.. Mentre con le altre vetture, volente o nolente è il pilota che deve adeguarsi alla macchina.".
2016-04-14