Fiorini Girardi al Rally Tour de Corse

L’equipaggio veronese composto da Federico Fiorini e Francesco Girardi concludono nel migliore dei modi la loro prima esperienza in una prova del Campionato del Mondo Rally
le ruote”. Proprio la lunghezza dei tratti cronometrati era una delle difficoltà maggiori: prove speciali di trenta, quaranta chilometri ed oltre, numeri che si possono trovare solo in una prova iridata: “Onestamente nelle prove più lunghe è stato difficile mantenere la concentrazione per tutta la durata di una speciale - racconta Federico – da “amatore” ogni tanto perdi il filo, allora tiri un attimo il fiato per un paio di curve e poi riprendi il tuo ritmo.” La strada, ma soprattutto le curve che ne hanno decretato la leggenda di questa corsa, sopranominata non a caso il Rally delle 10.000 curve… “E’ impossibile ricordarsi il percorso, puoi solo fare affidamento sulle note prese durante le ricognizioni - prosegue – ci sono tantissime curve simili, tornanti che si assomigliano tutti ma poi ognuno con un’angolazione diversa, è stata una gara tosta, ma anche per questo molto divertente ed ancor più motivo di soddisfazione averla portata a termine alla nostra prima esperienza nel mondiale rally.” Per dare un idea di cosa si sta parlando possono venire in aiuto i numeri: 1080 chilometri di gara, 320 chilometri di prove speciali, 14 gomme e 250 litri di benzina utilizzati con la Peugeot 208 R2 preparata e seguita in gara dalla Effemme di Savona. “L’auto è stata perfetta – spiega il portacolori di Verona Corse – ci siamo trovati benissimo, il team l’ha
allestita nel migliore dei modi, non hanno dovuto fare nessun intervento durante la corsa, gli unici inconvenienti li abbiamo creati noi a causa di un piccolo “dritto” dove abbiamo piegato due staffe del radiatore, per il resto non abbiamo avuto nessun problema. Nelle prove più lunghe - prosegue – nonostante per scelta montassimo delle gomme piuttosto dure, abbiamo dovuto un attimo amministrare l’usura dei pneumatici, ma quella è una cosa normale che sta al pilota saperla gestire.”
Nonostante da spettatore Fiorini possa vantare numerose gare del Mondiale Rally in ogni parte d’Europa, vivere una corsa dall’interno è stata un’altra esperienza, come lui stesso racconta:
“L’organizzazione ci ha aiutato moltissimo, avendo poi segnalato che avevamo problemi con la lingua ci sono venuti incontro in tutti i modi, affiancandoci e facendoci interloquire quando era possibile con chi parlava italiano. Tutto era veramente definito nei minimi dettagli. La cosa che comunque mi ha fatto più piacere - conclude – è che nonostante fossimo dei “piccoli” assieme ai mostri sacri della specialità, tutti ci hanno sempre trattato benissimo e non come dei semplici comprimari che riempiono l’elenco iscritti.”
Quale sarà per Federico la cartolina finale di questa esperienza:
“Non solo un immagine, ma tutta la settimana di gara vissuta
da professionista, sette giorni dedicati esclusivamente al rally, una full immersion indimenticabile, anche perché hai il tempo di fare solo quello. Un’altra immagine che poi mi porterò dentro è stata la sorpresa che mi hanno fatto una ventina di amici/supporter che sono venuti da Verona e che ho trovato in gara con tanto di bandiera italiana e maglietta dedicata al nostro equipaggio, io e Francesco ci siamo quasi commossi.”
In chiusura ecco i ringraziamenti di rito dovuti e necessari per chi ha contribuito alla buona riuscita di questa “impresa”: “Sono molte le persone che vorrei ringraziare - inizia Fiorini – ad iniziare dagli sponsor/amici che hanno reso possibile questo sogno, passando per gli amici “professionisti” dei rally come Andrea Gaspari e Mauro Grassi fondamentali nei mesi precedenti la gara per l’aiuto fornito per disbrigare tutti gli aspetti tecnici e burocratici della gara. Da menzionare anche i supporter veronesi che ci hanno seguito fino in Corsica e non da ultime le nostre famiglie, che ci hanno supportato e soprattutto sopportato in questo sogno “mondiale”. Un grazie di cuore a tutti, anche a chi non ho menzionato.”
2017-04-13 - 10750