Vittoria e leadership mondiale per Rendina-Pizzuti in Messico
I Campioni del Mondo “produzione” in carica, con la loro Lancer “33” gommata Pirelli, alla loro seconda partecipazione iridata della stagione, hanno conquistato un successo significativo, sfiorando la top ten assoluta. Il commento all’arrivo: “E’ stata una gara dura, anche sofferta, ma ce l’abbiamo fatta. L’obiettivo che ci eravamo prefissato lo abbiamo colto in pieno. Il Messico rimane la “nostra” gara. Nel cuore!”.
Max Rendina, Mario Pizzuti, la Lancer “33”. E’ il trittico che si ripete. Dopo il rally del Messico, corso nel week-end appena trascorso, i portacolori di Motorsport Italia sono passati al comando della classifica provvisoria del mondiale “produzione”, grazie ad un successo conquistato con la forza e con il cuore, in una gara rivelatasi decisamente difficile e piena di difficoltà.
Se lo scorso anno proprio il rally del Messico per Rendina e Pizzuti fu la molla che li proiettò davanti a tutti con decisione per la rincorsa al titolo iridato poi conquistato, la loro seconda partecipazione in centroamerica ha riproposto gli stessi equilibri, grazie ad una vittoria di grande effetto, facendoli giungere al traguardo anche primi degli equipaggi italiani in gara.
Una gara difficile, quella messicana, che ha registrato una notevole mole di ritiri e di grandi difficoltà per tutti i partecipanti, mettendo a dura prova anche il carattere degli equipaggi. Come ha messo a dura prova quello di Rendina e Pizzuti, in tre giorni di battaglia dura. Nelle prime battute di gara hanno sofferto con la frizione, affaticata dal fatto di aver dovuto fare troppe manovre sulla pedana di partenza, il cui meccanismo girevole si era bloccato. Successivamente, durante la seconda giornata, l’atterraggio troppo brusco da un dosso ha danneggiato la coppa dell’olio con pesanti conseguenze sia a livello tecnico, con problemi alla turbina, ed ovvio tempo perduto in gara. La meccanica della Lancer Evolution ha comunque resistito alle forti sollecitazioni di un percorso estremamente accidentato oltre che alle difficoltà date dal correre in altitudine e l’equipaggio a saputo interpretare al meglio la gara con una tattica mirata, pensata solo a cogliere punti pesanti per la classifica mondiale.
L’ultima tappa, con la prova speciale da 55 chilometri, ha poi visto la Lancer “33” gommata Pirelli siglare il miglior tempo di categoria ed involarsi quindi verso la bandiera a scacchi, quella che ha decretato la vittoria “produzione”, la leadership in classifica provvisoria ed un notevole dodicesimo posto assoluto, primo degli equipaggi italiani in gara.
La storia, dunque si ripete, Rendina e Pizzuti confidavano nella loro seconda esperienza messicana per andar ai vertici iridati, proprio sfruttando al massimo l’esperienza del 2014, capitalizzata con un risultato carico di significati.
Il commento di Max Rendina al termine della sua seconda prova mondiale: “Il Messico ci entrò nel cuore subito, lo scorso anno, per tanti motivi. Un amore che ci è stato subito corrisposto in tutto e questo sentimento si è rafforzato quest’anno con una nuova vittoria, con il calore della gente, con sensazioni davvero uniche. La gara è stata dura, anche sofferta, ha messo a dura prova tanto la vettura, che si è comunque rivelata un autoblindo, che noi come equipaggio oltre che la squadra, che ha lavorato in modo magnifico per consentirci di ripartire dal Messico con in mano un risultato importante. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno supportato, anche dall’Italia, con le loro espressioni di gioia, ringraziamo Pirelli per l’ottimo supporto che ci ha fornito ed io personalmente devo ringraziare il mio copilota Mario per come mi asseconda in tutto. Adesso sono gli altri che ci devono venire a prendere, noi cercheremo invece l’allungo in classifica!”.
2015-03-10
Se lo scorso anno proprio il rally del Messico per Rendina e Pizzuti fu la molla che li proiettò davanti a tutti con decisione per la rincorsa al titolo iridato poi conquistato, la loro seconda partecipazione in centroamerica ha riproposto gli stessi equilibri, grazie ad una vittoria di grande effetto, facendoli giungere al traguardo anche primi degli equipaggi italiani in gara.
Una gara difficile, quella messicana, che ha registrato una notevole mole di ritiri e di grandi difficoltà per tutti i partecipanti, mettendo a dura prova anche il carattere degli equipaggi. Come ha messo a dura prova quello di Rendina e Pizzuti, in tre giorni di battaglia dura. Nelle prime battute di gara hanno sofferto con la frizione, affaticata dal fatto di aver dovuto fare troppe manovre sulla pedana di partenza, il cui meccanismo girevole si era bloccato. Successivamente, durante la seconda giornata, l’atterraggio troppo brusco da un dosso ha danneggiato la coppa dell’olio con pesanti conseguenze sia a livello tecnico, con problemi alla turbina, ed ovvio tempo perduto in gara. La meccanica della Lancer Evolution ha comunque resistito alle forti sollecitazioni di un percorso estremamente accidentato oltre che alle difficoltà date dal correre in altitudine e l’equipaggio a saputo interpretare al meglio la gara con una tattica mirata, pensata solo a cogliere punti pesanti per la classifica mondiale.
L’ultima tappa, con la prova speciale da 55 chilometri, ha poi visto la Lancer “33” gommata Pirelli siglare il miglior tempo di categoria ed involarsi quindi verso la bandiera a scacchi, quella che ha decretato la vittoria “produzione”, la leadership in classifica provvisoria ed un notevole dodicesimo posto assoluto, primo degli equipaggi italiani in gara.
La storia, dunque si ripete, Rendina e Pizzuti confidavano nella loro seconda esperienza messicana per andar ai vertici iridati, proprio sfruttando al massimo l’esperienza del 2014, capitalizzata con un risultato carico di significati.
Il commento di Max Rendina al termine della sua seconda prova mondiale: “Il Messico ci entrò nel cuore subito, lo scorso anno, per tanti motivi. Un amore che ci è stato subito corrisposto in tutto e questo sentimento si è rafforzato quest’anno con una nuova vittoria, con il calore della gente, con sensazioni davvero uniche. La gara è stata dura, anche sofferta, ha messo a dura prova tanto la vettura, che si è comunque rivelata un autoblindo, che noi come equipaggio oltre che la squadra, che ha lavorato in modo magnifico per consentirci di ripartire dal Messico con in mano un risultato importante. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno supportato, anche dall’Italia, con le loro espressioni di gioia, ringraziamo Pirelli per l’ottimo supporto che ci ha fornito ed io personalmente devo ringraziare il mio copilota Mario per come mi asseconda in tutto. Adesso sono gli altri che ci devono venire a prendere, noi cercheremo invece l’allungo in classifica!”.
2015-03-10