Rallylegend Flaviano Polato Fiat 126 Bis Baldon Rally
Un'altra annata da ricordare per il vulcanico pilota di Solesino, tra le icone più amate nella kermesse all'ombra del Titano, sull'eterna Fiat 126 Bis griffata Baldon Rally.
Rallylegend, l'evento che chiamare gara spesso risulta riduttivo, essendo un vero e proprio concentrato di emozioni per chi lo vive da dentro.
Un vortice autentico, quello vissuto dall'iconico Flaviano Polato, giunto a spegnere la sua decima candelina di questo compleanno a tinte bianco ed azzurre, sulla sua Fiat 126 Bis.
Vittorioso nella classe Historic 1, nell'ambito riservato alle auto storiche, il pilota di Solesino è stato accolto da un bagno di folla, sempre alla ricerca di un autografo o di una foto ricordo.
“Essere al Rallylegend è sempre emozionante per me” – racconta Polato – “perchè gli spettatori ci aspettano in speciale solo per il piacere di applaudire e per vedere qualche traverso, direttamente proporzionale al tipo di auto. C'è chi vuole toccarla e chi vuole la foto ma vedere appassionati di 126 che hanno smontato il cruscotto, per farmelo firmare, è toccante. Una signora di Eraclea, che prima viveva a Rovigo, la sera mi ha obbligato a togliermi la maglietta, ad autografarla ed a regalargliela. Era venuta apposta per vedere me. Incredibile.”
Un evento nell'evento, per il pilota di Solesino, trovatosi tra i big della scena mondiale a raccontare la storia della propria Fiat 126, replica di quella alimentata ad alcol etilico denaturato vista al Rally Elba del 1980, esposta nella tre giorni in quel della Repubblica di San Marino.
“Non ho nemmeno l'idea di quante persone mi hanno testimoniato il loro ricordo” – sottolinea Polato – “ed è stato splendido vedere che la nostra replica era talmente ben fatta da trarre in inganno anche i più attenti. Rispolverare la nostra storia, per certi versi visionaria, dell'alimentazione ad alcol etilico con nomi come Vatanen, Biasion e la Pons è stato magico.”
Vestita di quattro gomme nuove, messe a disposizione da Baldon Rally, la Fiat 126 Bis di Polato, affiancato da Oscar Buzzi, faceva sudare freddo sin dalla sfilata dei campioni, di Giovedì sera, con un manicotto tagliatosi all'altezza della pompa dell'acqua, poi sistemato.
Una lotta a distanza con l'unico rivale in classe, Fadimiluyi su Fiat 500 Steyr Daimler Puch 19, vedeva il solesinese porre la firma su nove dei dodici tratti cronometrati in programma, gustando una rivincita sportiva più che meritata, nonostante qualche brivido lungo il tragitto.
“Ci siamo ritrovati con Fadimiluyi” – conclude Polato – “che, di solito, ci bastonava sempre ma quest'anno, nonostante lui abbia il doppio dei nostri cavalli, siamo riusciti a rendere le bastonate, con gli interessi. Avendo un percorso con maggiore discesa ci siamo lanciati, sfruttando i nostri quasi trenta cavalli, per cancellare il brivido vissuto all'inizio della seconda tappa. Lo spruzzatore del minimo era caduto in quello del massimo. Se cadeva nel motore eravamo fritti. Grazie agli amici siamo saliti a spinta sulla pedana, scendendo a motore spento e riuscendo poi a sistemare tutto. Grazie ad Alessandro Baldon, un amico vero, sempre vicino.”
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